Antonella, 45 anni, fa la parrucchiera da una vita. E da una vita combatte contro le gambe gonfie. Ora è tempo di vincere la battaglia!

Avevo 15 anni quando ho cominciato. Come apprendista dal vecchio parrucchiere sotto casa, secoli fa!

 

E’ una donna solare e simpatica Antonella, che da circa 10 anni è titolare di un elegante salone per parrucchieri nella sua città d’origine, Verona. Abbiamo incontrato questa dinamica 45enne in negozio, per farci raccontare come sono nati i suoi problemi alle gambe.

 

A quei tempi ero piena di energia, di entusiasmo, non vedevo l’ora di imparare tutte le tecniche per acconciare, pettinare, tagliare e tingere… Adoravo stare in mezzo ai flaconi di lacca e alle boccette di tintura, mi piaceva persino l’odore dell’ammoniaca, figuriamoci un po’! Quando la cliente si osservava allo specchio e sorrideva, capivo di aver fatto bene il mio lavoro. Che soddisfazione… Ma che fatica per le mie povere gambe!

 

Antonella è una parrucchiera molto apprezzata, lavora tantissimo per valorizzare l’immagine delle sue clienti e da circa 30 anni passa praticamente tutta la sua giornata in piedi.

 

Ho la cellulite da quando ero ragazzina, ma non è solo questo il mio problema. Con il lavoro che faccio, a fine giornata sono stanchissima e quasi non riesco a muovere un passo tanto gonfie e pesanti sono diventate le mie gambe e le mie caviglie. E pensare che sono anche dimagrita in quest’ultimo periodo.

 

E’ vero, Antonella è in ottima forma. Ma le gambe sono il suo grande problema. Se ne vergogna talmente che non la si vede mai con una gonna indosso.

 

Sono sempre in pantaloni. Pantaloni comodi e coprenti, per nascondere la mia buccia d’arancia e le caviglie grosse…

 

Capiamo bene il problema di Antonella, è molto comune nelle donne che svolgono professioni sedentarie, e in particolare le parrucchiere, sempre in piedi per lo più ferme nella stessa posizione. Accade che la circolazione degli arti inferiori tenda a rallentare, che i vasi si dilatino e il sangue ristagni, faticando nel suo percorso di ritorno al cuore. Anche perché la forza di gravità gioca la sua parte. Ma la nostra amica non ha solo un problema di insufficienza venosa, anche la cellulite di cui soffre fin da giovane contribuisce ad appesantire le sue gambe, ed è normale che a fine giornata si ritrovi con cosce e polpacci edematosi.

 

 

Cosa posso fare per risolvere il problema? Se dimagrire non è stato sufficiente, come posso continuare così? Di questo passo, alla pensione con quali gambe ci arriverò?

 

Il timore di Antonella per il futuro è comprensibile, ma noi, da esperti della circolazione, siamo qui per aiutarla. Innanzitutto, la sua condizione non è irreversibile: non è destinata alle vene varicose e alla pelle a materasso per forza.

 

Intanto, ha fatto benissimo a recuperare il suo peso forma, perché anche pochi chili in più possono far male alla circolazione periferica. Il sovrappeso, infatti, affatica il cuore e peggiora lo stato dei tessuti. Detto questo, dovrebbe intervenire sul suo stile di vita. Il che non significa cambiare lavoro – ci mancherebbe! – ma, più semplicemente, mettere al bando la sedentarietà; insomma, trovare il tempo di fare un po’ di attività fisica, vincendo la pigrizia.

 

 

Ecco, punto per punto, quello che Antonella può fare per alleggerire le sue gambe affaticate e liberarsi della cellulite:

  • Intanto, nel giorno di chiusura potrebbe iscriversi in palestra e farsi studiare un programma specifico per stimolare la circolazione delle gambe e tonificare i tessuti. Ma anche nel resto della settimana dovrebbe programmare almeno mezzora di esercizio fisico al giorno. Quando? Al mattino prima di aprire o alla sera, se ne ha voglia. Ritagliarsi questo piccolo spazio è davvero importante;
  • Dovrebbe ricordarsi di cambiare posizione spesso quando sta lavorando. Un esempio? Potrebbe portarsi un piccolo step in salone e usarlo quando può, salendo e scendendo anche per pochi minuti, tra una cliente e l’altra. Questo strumento giova moltissimo alle gambe, in particolare alla porzione inferiore che è quella in cui si verifica la stasi venosa;
  • Nelle pause potrebbe fare un po’ di stretching, ruotare le caviglie in senso orario e antiorario, allungarsi con il busto sulle gambe ecc.
  • Consigliabilissimo assumere degli integratori con effetto flebotonico a base di bioflavonoidi, che rinforzano le vene e migliorano la microcircolazione. Potrebbe fare dei cicli, in particolare prima dell’estate che è un periodo critico, aggiungendo anche l’applicazione quotidiana di una crema specifica per riattivare il microcircolo;
  • Sul fronte alimentazione, dovrebbe fare una buona colazione al mattino con proteine e carboidrati, e al lavoro concedersi degli spuntini sani, a base di frutta rossa ad effetto antiossidante, ad esempio, e ricordarsi di bere molto per stimolare la diuresi. Ma soprattutto potrebbe procurarsi una tisaniera e gustarsi ottimi infusi anti cellulite come quelli all’ananas e alla betulla, con un tocco di zenzero per gradire. Per pranzo optare per insalate fresche con legumi o una fonte proteica leggera tra cui uova, pesce, carne bianca. Olio extravergine d’oliva a crudo e succo di limone per insaporire. Il sale? Meglio dimenticarselo!

 

Antonella sorride, sa benissimo che il sale è un nemico delle sue gambe.

 

Ma non è finita, perché suggeriamo ad Antonella un’ultima cosa da fare la sera prima di andare a dormire: un esercizio facile facile che più che altro assomiglia a una coccola. Dovrà stendersi sul letto e poggiare le gambe sul muro tenendo le ginocchia leggermente piegate e divaricate. L’obiettivo è rimanere in questa posizione defatigante per almeno 5 minuti. Un vero toccasana per le vene e per la circolazione in generale!

 

Se – come crediamo fermamente – grazie ai nostri consigli le gambe di Antonella ritroveranno il benessere, ci sarà debitrice di una messa in piega 🙂

 

Le storie e i personaggi riportati all’interno di questo articolo sono inventati e pertanto non riferibili a persone e/o accadimenti specifici, tuttavia esse sono anche frutto di una rielaborazione di situazioni realistiche e pertanto in qualche modo rappresentative di episodi teoricamente possibili.

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