Gambe, caviglie e piedi spesso gonfi possono essere spia di una stasi venosa o di una ritenzione idrica da stasi linfatica. Vediamo le differenze e qual è lo specialista di riferimento.

Per noi donne ritrovarsi a fine giornata con le gambe un po’ gonfie è abbastanza comune, soprattutto in estate o dopo ore trascorse in piedi. In questi casi basta sdraiarci per una mezzora con le gambe in alto, per agevolare il deflusso del sangue verso il cuore, o fare un bel pediluvio con acqua e sale per veder scomparire gli edemi.

 

Ma non sempre le cose sono così semplici. In alcuni casi, infatti, un gonfiore accentuato che coinvolge la parte inferiore della gamba, la caviglia e i piedi, può essere spia di un’anomalia circolatoria: ad esempio una cattiva microcircolazione venosa o una ritenzione idrica da stasi linfatica. Vediamo come distinguere i due casi e a quali specialisti rivolgerci per risolvere il problema.

 

Gambe gonfie da ritenzione idrica: caratteristiche e medici di riferimento

È il caso più frequente, e anche il meno preoccupante. In questo caso le gambe, le caviglie e non di rado anche i piedi, tendono a dilatarsi perché i liquidi ristagnano nei tessuti e non vengono correttamente smaltiti. Come capire che è proprio questa la causa del gonfiore? Osservando le gambe. La ritenzione idrica è per lo più dovuta a un difetto nella circolazione linfatica periferica, e le gambe assumono caratteristiche precise:

  • Gli edemi appaiono uniformi
  • La pelle ha una colorazione pallida, una consistenza soffice e al tatto è fredda
  • Se premiamo il dito sulla cute, tende ad affondare
  • A fine giornata possiamo avvertire, oltre al gonfiore, anche una sensazione di bruciore
  • Al mattino in genere gambe e caviglie appaiono normali, ma tendono a gonfiarsi molto presto, non solo a fine giornata

 

La ritenzione idrica ha molte cause e fattori di rischio, e spesso è collegata a squilibri ormonali. Ad esempio, è un disturbo comune in gravidanza, si accentua nel periodo premestruale e può insorgere in pre-menopausa. Ma siamo più predisposte alla stasi linfatica e alla ritenzione idrica se:

  • Siamo anche in sovrappeso
  • Non facciamo attività fisica
  • Usiamo un contraccettivo ormonale
  • Mangiamo cibi ricchi di sale
  • Soffriamo di stipsi
  • Stiamo spesso in piedi o sedute
  • Indossiamo a lungo scarpe con i tacchi e abiti aderenti
  • Fumiamo

 

A chi rivolgersi in caso di gambe gonfie da ritenzione idrica? Gli specialisti in questo caso possono essere diversi, ad esempio ginecologi ed endocrinologi se vi è una forte componente ormonale. Nefrologi e cardiologi se si sospetta una più seria implicazione cardiaca o renale, e angiologi, che sono gli specialisti delle vene. Anche un nutrizionista potrebbe aiutarci, se all’origine vi sono abitudini alimentari sbagliate.

 

Per stare meglio dobbiamo: bere di più, mangiare cibi poveri di sale e ricchi di antiossidanti e sali minerali quali il potassio, fare più moto, smettere di fumare, fare cicli di massaggi e linfodrenaggi. Fanno bene anche i prodotti ad uso topico che stimolano il microcircolo e proteggono i vasi sanguigni e linfatici dalla fragilità di natura ormonale.

 

Gambe gonfie da stasi venosa: caratteristiche e medici di riferimento

Quando le gambe e le caviglie, oltreché gonfie, appaiono:

  • Rossastre o addirittura, in alcuni punti, bluastre
  • Calde e dolenti al tatto
  • Con vene e capillari in evidenza sottocute
  • Si stancano facilmente e diventano pesanti come macigni
  • Prudono, sono soggette a formicolii intensi localizzati, o crampi

 

Allora la causa potrebbe essere una stasi venosa periferica. In questo caso, all’origine del gonfiore di gambe, caviglie e piedi c’è un indebolimento delle vene e dei piccoli vasi degli arti inferiori, che non riescono a pompare adeguatamente il sangue di ritorno verso il cuore. Così il sangue tende e ristagnare verso il basso, gonfiando le vene e trattenendo i liquidi. Un bel problema!

 

Le cause della stasi venosa possono essere tante, dalla gravidanza alla predisposizione genetica, passando per sovrappeso, sedentarietà, fumo e malattie cardio-respiratorie. La forma lieve può essere gestita anche solo modificando alcuni dei fattori predisponenti. Ad esempio con una buona dieta, la pratica regolare di attività fisica dolce, e l’abitudine ad indossare calze elastiche a compressione graduata. Per aiutare la circolazione periferica ed evitare che le gambe si gonfino troppo occorre anche non stare troppo a lungo in piedi o sedute, e fare delle docciature alternate fredde e calde, per tonificare i vasi. Un prodotto da applicare sulle gambe con effetto flebotonico rappresenta ugualmente un buon rimedio.

 

A chi rivolgersi in caso di gambe gonfie da stasi venosa? Quando il problema dovesse aggravarsi e le vene sottocutanee apparissero ingrossate e sporgenti, diventa necessario rivolgersi agli esperti in angiologia e flebologia, che sanno come trattare le patologie del sistema circolatorio venoso e linfatico.

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