Alcuni consigli utili per limitare i fastidi dell’insufficienza venosa in auto, in aereo, al mare o in montagna.

La circolazione periferica, soprattutto quella degli arti inferiori che è già sottoposta alla “doppia” fatica di dover pompare il sangue di ritorno verso il cuore e di contrastare gli effetti della forza di gravità terrestre, sembra rallentare ulteriormente quando si affronta un viaggio o si va in vacanza. I lunghi tragitti in auto, i voli aerei magari intercontinentali, che durano fino a 10-12 ore di seguito, e gli spostamenti verso le più amate mete di vacanza come la montagna o le splendide spiagge dei nostri mari possono rivelarsi un ulteriore stress per le gambe. Risultato? Caviglie e piedi gonfi che proprio non riescono più ad essere contenuti dalle scarpe, formicolio e prurito, vene che si dilatano, capillari che si rompono, crampi improvvisi durante la notte e un generale senso di fatica a fare anche il più piccolo spostamento.

 

E così succede che in vacanza, quando ci si vorrebbe semplicemente rilassare, indossare calzature leggere e abiti corti, si finisce per trovarsi a disagio, con l’unico desiderio di sdraiarsi con le gambe in alto e restare così per sempre…

 

Ridurre i fastidi circolatori in viaggio o in vacanza? Si può

C’è un modo per ridurre i sintomi dell’insufficienza venosa in queste occasioni? La risposta è sì, naturalmente! A patto di non aspettarsi subito un miracolo e di cercare di essere scrupolosi nel seguire i consigli giusti caso per caso.

 

Per prima cosa, va chiarito che un certo rallentamento della circolazione degli arti inferiori, con conseguente gonfiore di gambe e caviglie e magari una tendenza delle estremità ad “addormentarsi” facilmente, è normale quando si sta a lungo nella stessa posizione, immobili, per molte ore. Posizione in cui, naturalmente, le gambe siano più in basso del cuore. Detto questo, è chiaro che, soprattutto chi ha una circolazione difficoltosa, perché i suoi vasi sanguigni sono poco elastici e tendono a dilatarsi facilmente facendo ristagnare il sangue, o i capillari tanto delicati e fragili da rompersi al minimo tocco e al primo brusco cambio di temperatura, deve adottare qualche accorgimento per non veder peggiorare il problema.

 

Ecco perché è molto importante, prima di partire, sapere quali sono i comportamenti migliori per ridurre al minimo i disagi e aiutare la circolazione periferica.

 

Gambe e viaggi in auto

Chi deve spostarsi in macchina ogni giorno, magari per lunghi tragitti, al termine di ogni guida finisce pei trovarsi con le gambe gonfie, in preda a sgradevoli formicolii e prurito. Tante ore seduti in un abitacolo non sono certo l’ideale per stimolare il microcircolo, al contrario non fanno altro che aumentare il rischio di dilatazione e stasi venosa. La soluzione è prendersi un buon margine di tempo in più sulla tabella di marcia: è infatti molto utile interrompere il viaggio ogni due ore circa per sgranchire le gambe o sollevarle sdraiandosi per qualche minuto sul sedile posteriore.

 

Gambe e viaggi in treno

Per lunghi tragitti è bene, ogni tanto, alzarsi dal sedile e fare una passeggiatina lungo il corridoio. Inoltre è utile cambiare spesso posizione senza tenere le gambe incrociate sotto il sedile.

 

Gambe e viaggi in aereo

Le tante ore di volo sono quelle che sottopongono a maggior stress le vene delle gambe. Per prima cosa bisogna cercare di partire leggeri di stomaco, meglio evitare bibite gassate, dolci e cibi molto unti e pesanti da digerire, perché in tal caso il sangue verrebbe massicciamente convogliato verso lo stomaco e risulterebbe ancor più rallentata la circolazione periferica. L’abbigliamento dovrà essere comodo, le calzature fornite di planare anatomico, senza lacci o tacchi che stringano.

 

Durante il volo bisogna cercare di alzarsi ogni tanto per una mini passeggiata e, anche da seduti, fare esercizi con i piedi, ad esempio ruotando le caviglie, per stimolare la circolazione e limitare il pericolo di crampi e intorpidimento. Per la stessa ragione potrebbe essere utile indossare calze elastiche a compressione graduata e, ogni tanto, sollevare piedi e gambe.

 

Altro consiglio: bere molta acqua e fare dei mini pasti leggeri. Una volta arrivati a destinazione, magari in hotel o dovunque sia possibile riposarsi, meglio sdraiarsi per almeno un’ora e tenere i piedi sollevati in modo che siano più in alto del cuore.

 

Vediamo ora i comportamenti giusti in vacanza al mare o in montagna quando si hanno disturbi alla circolazione venosa periferica.

 

Gambe al mare

E’ necessario evitare di esporre le gambe al sole, soprattutto in condizione di immobilità, quando i raggi UV sono più intensi, quindi dalle 11 alle 16 circa. Un’alternativa è tenerle all’ombra sotto l’ombrellone. Ad ogni modo, per evitare che le vene si dilatino troppo, è sempre meglio scegliere di andare in spiaggia negli orari in cui il calore è meno forte.

 

L’idroterapia è un toccasana per le gambe: ecco perché è consigliatissimo farsi una bella passeggiata stimolante a mezz’acqua!

 

Quando la temperatura è troppo elevata certamente si può accendere l’aria condizionata, purché non troppo fredda e non diretta al corpo, e ogni tanto è consigliabile effettuare delle docciature alle gambe e applicare dei gel flebotonici rinfrescanti.

 

Occhio all’abbigliamento! Per non ostacolare la circolazione di piedi e caviglie, sono da preferire calzature aperte e comode con plantare anatomico e piccolo rialzo sul tallone per aiutare la spinta plantare, piuttosto che sandali con lacci e tacchi troppo alti, ciabattine rasoterra e ballerine. Certo, saranno meno fashion dei sandali… ma sicuramente faranno meglio ai piedi e alle gambe!

 

E’ importante bere tanta acqua e mangiare cibi idratanti e ricchi di antiossidanti che aiutano a tonificare le vene e stimolano la circolazione: largo, quindi ad ananas, mirtilli e fragole, albicocche, pesche e meloni, angurie, carote, pomodori e peperoni.

 

Gambe in montagna

Una vacanza in altitudine, tra gli 800 e i 1200 metri e non oltre, giova sicuramente alla circolazione, ma occhio alle attività che si svolgono in montagna. Le camminate, ad esempio con il bastone come nel nordic walking che va tanto di moda, sono eccellenti per stimolare la circolazione e rinforzare vene e capillari, ma senza esagerare, soprattutto se non si è ben allenati. Meglio riposare ogni tanto!

 

Anche lo sci è uno sport adatto anche a chi soffre di insufficienza venosa, a patto di praticarlo con prudenza, optando per discese non troppo faticose, soprattutto per ridurre al minimo il rischio di traumi alle gambe.

 

Attenzione ai cibi troppo pesanti e grassi o ricchi di sodio (salumi e formaggi, tra gli altri), che fanno aumentare la pressione sanguigna e danneggiano le vene, oltre a favorire la ritenzione idrica. Stesso discorso per le bevande alcoliche. E’ una buona cosa mangiare cibi genuini del luogo, ma con moderazione.

 

Infine, attenzione agli sbalzi termici interno-esterno, e per tale ragione sono sconsigliate anche le saune e i bagni troppo caldi.

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